Per ogni autore Ruggero Marchesi e Roberto Guglielmo hanno trovato la giusta cifra stilistica senza però mai soffocare l’adesione che il loro temperamento suggeriva... Fraseggio fervido, dettato da una viva musicalità, così che ogni autore ha avuto il suo rilievo più appropriato e più aderente alle sue linee caratteristiche.
Corriere del Ticino (V. Castiglioni)
La celeberrima Sonata di Franck è stata risolta dal Duo in un clima di infuocato trasporto emotivo, in cui convergono dramma, lirismo, improvvisazione, disciplina formale e concezione quasi sinfonica dell’insieme, d’altissima densità espressiva.
Gazzetta di Mantova (A. Zaniboni)
Tipico rappresentante della scuola violinistica italiana secondo la quale il violino deve cantare con timbro sonoro, solare, il Marchesi possiede un suo appassionato cantabile, un brio, una tavolozza musicale che dimostra non solo la tecnica ma anche la musicalità dell’artista... Ottimo pianista, Guglielmo ha rivelato il suo vero talento in Beethoven, imponendo un’alta dose di passionalità, così che la “tenzone” tra i due artisti si è fatta più evidente verso la fine del concerto.
Vecernje Novosti (Belgrado) (S. Turlakov)
Un programma che poneva difficoltà diverse e complesse agli esecutori, che ne hanno ben reso le esigenze, culminando a nostro avviso proprio con la Sonata di Respighi (brano di difficoltà veramente notevole), dimostrando non solo perizia tecnica, ma anche chiara visione musicale ed intensa, effusiva comunicazione espressiva.
Gazzetta di Parma (V. R. Segreto)
Violino dal suono ricco e dall’espressivo vibrato, felicemente adattato ad ogni altezza; pianoforte molto musicale, dalla tecnica ineccepibile, con un chiaro “perlé”, ma anche con qualche risonante spessore, tutto dentro lo stile... Abbiamo veramente gustato con piacere l’irreprensibile affiatamento degli interpreti.
Proti (Atene) (G. Leotsakou)
Sorretti da una sicura preparazione, Marchesi e Guglielmo, hanno rivelato eccellenti doti strumentali, oltre ad un approfondimento del discorso musicale teso e impegnato. In sostanza un raro esempio di serietà professionale.
La Nazione Arezzo (A. Valdarnini)
Ruggero Marchesi si è dimostrato versatile e maturo padrone della tecnica esecutiva, evidenziando una grande capacità comunicativa... Roberto Guglielmo ha avuto modo di esprimere a pieno le sue qualità, correndo sui tasti con tocco sicuro sia nei movimenti di forza, che in quelli più riflessivi... I due giovani musicisti hanno voluto dare un saggio del loro virtuosismo, della loro confidenza estrema con gli autori e con gli strumenti, raggiungendo un ottimo risultato.
La Libertà (Piacenza) (P. Galeotti)
I musicisti della Camerata Ducale hanno subito conquistato, dimostrando di essere già dei veri professionisti nel migliore senso del termine: scrupolo, lavoro, equilibrio e soprattutto ricerca, creatività, musicalità raggiante, piena di gioia... Vivaldi era eseguito da un Ruggero Marchesi libero, frizzante, comunicativo, pieno di sole e con una interpretazione risolutamente attuale e personale: un grande piacere!
Nouvelle République du Centre Ouest (J. L. Elesse)
Ruggero Marchesi e Roberto Guglielmo sono stati applauditissimi... Hanno spiccato il volo grazie anche a quello stupendo “Cantabile in re maggiore” di Paganini... La bellezza del suono del violino di Marchesi e la discrezione pianistica di Guglielmo l’hanno vitalizzato al massimo... Nella sonata op.108 di Brahms hanno dimostrato grande maturità artistica e tecnica con una esecuzione perfetta.
Gazzetta di Reggio Emilia (U. Bonafini)
Ruggero Marchesi ha messo in evidenza il suo modo decisamente lirico di affrontare le frasi con incantata amabilità e ammirevole cavata... Roberto Guglielmo un pianista di gran classe, saporito nel porgere gli attacchi, attento ad ogni sfumatura.
Il Resto del Carlino (G. C. Barani)
Va dato merito ai due valorosi interpreti di aver rispolverato la Sonata di Pizzetti, un’opera che era nel repertorio dei massimi violinisti, tra cui Menhuin. Proposta musicalmente e strumentalmente molto impegnata e molto compresa da parte di Marchesi e Guglielmo, che ha riattivato forte tensione emozionale. Una prova significativa per i due interpreti, uniti da un’intesa musicale oltre che strumentale molto stretta.
Gazzetta di Parma (G. P. Minardi)
Già molte volte ci è stato d’occasione comunicare l’apprezzamento per la qualità di partecipazione al fatto musicale, di serietà d’intenzioni e di proprietà strumentale della giovane Camerata Ducale di Parma. Momento sicuramente pregnante dal punto si vista interpretativo è stato l’impegno assunto da Ruggero Marchesi nella sua offerta delle Quattro Stagioni: affrontate e risolte con dignità tecnica, cura timbrica, trascinante comunicativa e portate a un risultato espressivo di sicuro rilievo.
Gazzetta di Parma (V. R. Segreto)
La Sonata di Respighi è proprio bella. L’hanno suonata Ruggero Marchesi e Roberto Guglielmo per la stagione di Rive Gauche al teatro Juvarra davanti ad una platea molto attenta. Un interpretazione che non ha smarrito nessuno dei termini di un vocabolario che è tipico di buona parte della musica italiana del primo Novecento. L’hanno suonata come se davvero fossero giunti all’intuizione, al bordo estremo delle cose, all’enigma. È stato bello.
La Repubblica (Torino) (N. Campogrande)